POESIE E PROSE - REIFF GIORGIO

POESIE E PROSE

REIFF GIORGIO

LIBRATI

12,00
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Dettagli

  • Data di pubblicazione: 01/12/07
  • Prezzo di listino: 12,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • ISBN: 9788887691535

Quarta di copertina

Giorgio Reiff è un poeta di oltre settant'anni, ed è un buon poeta.Fa poesia da sempre, l'ha sempre pubblicata per lo più in forme occasionali ed estemporanee, vincendo talora (e lo meritava) premi di buon livello in questa nostra Italia dei tanti poeti e dei pochi lettori.Eppure questo è il suo primo libro, inteso come raccolta organica; niente di strano in ciò: Giorgio Reiff, per quanto riguarda la promozione del suo lavoro poetico, ha sempre avuto - chissà perché - una idea di discrezione minimalista, senza forse curarsi del fatto che, frattanto, circolava, tanto nei piccoli quanto nei grandi circuiti editoriali, una vasta e almeno preponderante congerie di insulsaggini manieristiche post-ermetiche o da esperimenti di laboratorio linguistico "in corpore vili".Orbene, non ci interessa più di tanto il motivo per cui questo sia il primo libro di un buon poeta ultra-settantenne; andiamo, semplicemente, ad esaminare il libro, che si compone, oltre che di testi poetici, anche di brani di prosa, come pause di distensione arguta e ri-meditativa su medesimi temi della poesia, che sono quelli dell'esserci nella vita e nell'amore, dell'esserci nel sapere della morte e nel saper esser sapienti al varco del ponte ambiguo verso il nulla o verso una presentita trasumanazione.Il principale (o almeno il più appariscente) motivo ispiratore di questo libro è la memoria, che qui però è un ponte lirico fra il vissuto e il sogno, come a dire una memoria proiettiva e fantasmatica, che riformula il nome delle cose salvate dal diluvio, e che non rovista fra i giacimenti e i sedimenti del divenire personale se non per rintracciare segni di sogni, in un tempo interiore che si propone come ciclico in vissuto straniante che refluisce in verità di ciò che fu prefigurazione ed annuncio: così, per l'autore, "ogni ora è la stessa, / inappagante durante la veglia, / vuota di vita/ solo nel sogno vitali fantasmi/ flash della vita altrove vissuta/ s'adunano per festeggiarmi/..Un tempo interiore che si misura fra l'asse verticale di una amara, ironica e dubitosa intelligenza e quello orizzontale della epifania, anagogica e psicagogica, dei bello, sentito come sacro, refluente alle acque scure e remote dell' "io" profondo, ove la esplorazione deli' elemento notturno e dionisiaco (con le sue "nevicate di stelle") procede, trasversalmente, con la apollinea tensione al risveglio ed alla luce; ma la luce, se illumina, distingue anche, e taglia e divide e incenerisce la ragnatela sottile del sognare, tanto che l'autore, intimamente "diviso" fra la seduzione di una suggestione onirica e la altrettanto forte seduzione d'una intelligenza ironica (come in un paradossale, interiore dibattito fra "Es" e "Super-io") non resiste alla tentazione della ironia anche sul proprio sognare: "la vista si offusca/ apoplessìa o/ è il sonno che arriva?" - "S'addensano ombre confuse irreperibili/ dalla mia afflosciata memoria tascabilet/..La scrittura di Giorgio Reiff, di trama intimamente surrealista, no